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Giancarlo Gusmaroli

“La lentezza non è una perdita di tempo, ma la giusta pausa per costruire nuovi linguaggi, nuove forme di rispetto, nuove alleanze”.

Rallentare il succedersi degli attimi è già una rivoluzione in un’epoca famelica di incessante mutamento. Giancarlo Gusmaroli, 44 anni, non ne fa un manifesto di circostanza, ma lo applica quotidianamente nella ricerca, nell’avventura contemplativa per mare e per terra.

Ingegnere ambientale, dal 2003 è consulente a livello nazionale in materia di gestione integrata delle risorse idriche, riqualificazione degli ecosistemi acquatici, governance ambientale, cambiamenti climatici. Per 15 anni ha lavorato presso il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, partecipando a numerosi progetti internazionali per la tutela degli ecosistemi e dei territori ad essi connessi. Oggi è membro dell’Unità Tecnica di Supporto dell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume presso il Ministero della Transizione Ecologica: “Abbiamo bisogno di costruire nuove sinergie tra uomo e natura, fra comunità antropiche. Stiamo vivendo una complessità demografica, tecnologica e culturale senza precedenti”.

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Il tempo lento della costruzione, il tempo lento dell’esplorazione, essere una cosa sola fatta di pensiero, corpo e natura: da 30 anni pratica gli sport della pagaia, kayak, canoa e rafting nelle molte declinazioni dell’agonismo e del viaggio, prima come allievo e poi come maestro della Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK). Le imbarcazioni sono un’occasione per insegnare ad adulti e bambini l’immenso patrimonio dell’ambiente, il piacere dello studio e della scoperta. La comunicazione, e la necessaria solitudine. Esplora in kayak l’alto adriatico, l’arcipelago toscano, Cipro. Attraversa il Mar Egeo, circumnaviga la Corsica, infila le isole della Dalmazia, fa il periplo della Sardegna: “Andiamo per terra, per acqua, per cielo e godiamo della bellezza che possiamo e dobbiamo curare”.

Nel 2018 l’incontro con MEDSEA, e l’inserimento nel gruppo di esperti che si occupa della governance ambientale per la tutela delle Aree Marine Protette e delle zone umide. “Ho trovato una squadra che come me ama mettersi in discussione, capace di guardare il mondo da molteplici punti di vista, di fare scelte coraggiose per costruire il futuro di chi verrà dopo di noi”. Una scia d’acqua smossa dalla pagaia, nel silenzio come nella sinfonia di uomo e natura. Tutta da seguire.

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Giancarlo Gusmaroli

“La lentezza non è una perdita di tempo, ma la giusta pausa per costruire nuovi linguaggi, nuove forme di rispetto, nuove alleanze”.

Rallentare il succedersi degli attimi è già una rivoluzione in un’epoca famelica di incessante mutamento. Giancarlo Gusmaroli, 44 anni, non ne fa un manifesto di circostanza, ma lo applica quotidianamente nella ricerca, nell’avventura contemplativa per mare e per terra.

Ingegnere ambientale, dal 2003 è consulente a livello nazionale in materia di gestione integrata delle risorse idriche, riqualificazione degli ecosistemi acquatici, governance ambientale, cambiamenti climatici. Per 15 anni ha lavorato presso il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, partecipando a numerosi progetti internazionali per la tutela degli ecosistemi e dei territori ad essi connessi. Oggi è membro dell’Unità Tecnica di Supporto dell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume presso il Ministero della Transizione Ecologica: “Abbiamo bisogno di costruire nuove sinergie tra uomo e natura, fra comunità antropiche. Stiamo vivendo una complessità demografica, tecnologica e culturale senza precedenti”.

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Il tempo lento della costruzione, il tempo lento dell’esplorazione, essere una cosa sola fatta di pensiero, corpo e natura: da 30 anni pratica gli sport della pagaia, kayak, canoa e rafting nelle molte declinazioni dell’agonismo e del viaggio, prima come allievo e poi come maestro della Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK). Le imbarcazioni sono un’occasione per insegnare ad adulti e bambini l’immenso patrimonio dell’ambiente, il piacere dello studio e della scoperta. La comunicazione, e la necessaria solitudine. Esplora in kayak l’alto adriatico, l’arcipelago toscano, Cipro. Attraversa il Mar Egeo, circumnaviga la Corsica, infila le isole della Dalmazia, fa il periplo della Sardegna: “Andiamo per terra, per acqua, per cielo e godiamo della bellezza che possiamo e dobbiamo curare”.

Nel 2018 l’incontro con MEDSEA, e l’inserimento nel gruppo di esperti che si occupa della governance ambientale per la tutela delle Aree Marine Protette e delle zone umide. “Ho trovato una squadra che come me ama mettersi in discussione, capace di guardare il mondo da molteplici punti di vista, di fare scelte coraggiose per costruire il futuro di chi verrà dopo di noi”. Una scia d’acqua smossa dalla pagaia, nel silenzio come nella sinfonia di uomo e natura. Tutta da seguire.

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