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Wetland4Change per affrontare il cambiamento climatico con le zone umide, kick off a Sofia

La scorsa settimana, ospiti dell’University of Forestry di Sofia, si è svolto il kick off di “Wetland4Change” che segna l'avvio di un progetto Interreg Euro-MED di grande ambizione, inserito nella Missione del Patrimonio Naturale e che mira a contrastare il cambiamento climatico con soluzioni basate sulle zone umide. Riconoscendo il ruolo cruciale che queste aree svolgono nel sequestro del carbonio, nella riduzione dei gas serra e nella prevenzione delle alluvioni, Wetland4Change promuove lo sviluppo e il test di due casi studio: uno sullo stoccaggio della CO2, ovvero come misurare l’efficienza di stagni e lagune in termini di C-Sequestration, e l’altro sulla prevenzione al rischio di inondazioni, ovvero quali accorgimenti grazie alle zone umide per la mitigazione del rischio dovuto agli effetti  del cambiamento climatico. I test di misurazione e monitoraggio dei due casi studio avverranno in 5 siti pilota situati in Bulgaria, Grecia, Francia, Spagna e Italia. 

MEDSEA si occuperà quindi della sperimentazione nel sito pilota nell’Oristanese e di coordinare la comunicazione a livello internazionale, nonché di contribuire a supporto su più fronti: dalla formazione dei portatori d’interesse e decisori politici, che la disseminazione dei risultati. Ma anche, e soprattutto, sull’educazione all’ambiente delle zone umide: perché oggi queste aree sono considerate come la migliore soluzione naturale ai cambiamenti climatici? E, ancora: quali gli eventi estremi previsti e più frequenti dovuti ai cambiamenti climatici per i quali le zone umide possono essere l’argine naturale più efficace? 

Durante le due giornate a Sofia a inizio aprile, ci siamo riuniti sotto l'egida del nostro partner principale di progetto, l'Università di Silvicoltura della Bulgaria, per condividere strategie, modelli e strumenti di misurazione. La nostra missione comune? Potenziare l'adozione di conoscenze basate sulla scienza e meccanismi di governance. Attraverso valutazioni complete, orientamenti, sviluppo delle capacità e scambio di esperienze, Wetlands4Change mira a validare soluzioni trasferibili focalizzate sulla conservazione e il ripristino delle zone umide per un efficace adattamento e mitigazione del clima. 
“Questo sforzo promette di rafforzare le capacità dei gestori delle zone umide e dei responsabili politici, consentendo loro di affrontare la crisi climatica a livelli sia locali che internazionali con maggiore efficacia”, spiega così gli obiettivi del progetto Manuela Puddu, responsabile MEDSEA per Wetland4Change ed esperta in zone umide. 

Partner, oltre alla Facoltà di Ecologia e Architettura del Paesaggio dell'Università di Silvicoltura della Bulgaria: il Museo di Storia Naturale Goulandris/Centro Greco per le Zone Umide e Biotopi; l'Istituto Cavanilles di Biodiversità e Biologia Evolutiva nell'Università di Valencia e l'Università di Malaga, Spagna; la Tour du Valat in Francia. 
 

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