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SATURN: Barriere Antistrascico in Sardegna nei fondali al largo del Sinis in Area Marina Protetta

Sono state posizionate al largo della Costa del Sinis le barriere per inibire e impedire la pesca a strascico illegale nell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal Di Ventre. Nei giorni scorsi la ditta PIN per conto della Tecnoreef, con l’ausilio di un pontone, ha posizionato una sessantina di dissuasori, disposti in immersione a circa 35 metri di profondità sul fondale sabbioso. Le barriere impediranno l’avanzata eventuale di reti trainate su fondale, pratica illegale in aree marine protette, sotto costa e a meno di 3 miglia. L’attività - come regolamentata da un'ordinanza della Capitaneria di Porto di Oristano dello scorso novembre - rientra all’interno del progetto SATURN - Strutture Antistrascico per la TUtela e il Ripristino Naturale nell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre. Il progetto, coordinato dalla Fondazione MEDSEA insieme al Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola Mal di Ventre è stato finanziato da ARGEA con fondi FEAMP 2014-2020 per un valore di circa 300 mila euro.  

Si tratta del primo esempio di questo tipo nell’isola. “La pesca a strascico è tra i tipi di pesca che arrecano maggiore danno ai fondali - spiega Francesca Frau responsabile dei progetti a mare della Fondazione MEDSEA -  per questo è regolamentata nelle aree marine protette. Le reti dello strascico hanno la capacità di rimuovere tutto quello che è presente nel fondale, dalle praterie di posidonia oceanica al coralligeno, habitat protetti, indispensabili per il nostro mare: una volta che tutto questo viene rimosso, non ha la capacità di rigenerarsi e non viene più recuperato”. 

SATURN
, oltre ad essere il primo esempio di barriere antistrascico nell’isola che mira a inibire attività illecite attraverso dissuasori sottomarini, in supporto ai regolari controlli, è anche il primo esempio di autotutela partito dalle segnalazioni della comunità locale e dai pescatori.  
“Puntiamo molto come Flag sul messaggio culturale che il progetto veicola - aggiunge Sandro Murana, presidente del Flag Pescando - .  Abbiamo basato la nostra strategia complessiva sull'idea che gli operatori della pesca artigianale costituiscano i primi veri difensori del nostro mare. Il progetto Saturn rappresenta la conferma di tale principio. L'interesse alla sostenibilità è sentito in primo  luogo dai pescatori, che sono i primi a pagare le conseguenze di un approccio predatorio e senza regole alla risorsa mare. Insieme a loro stiamo continuando a progettare traiettorie di sviluppo economico sostenibile, la vera scommessa per assicurare un futuro di benessere sociale ai nostri territori". 

Il Mar Mediterraneo, anche da recenti dati scientifici* - risulta ancora fortemente minacciato da pratiche di pesca a strascico illegale, solo in Italia ci sono oltre 5000 ore documentate di pesca a strascico illegale in aree protette, Paese che occupa la prima posizione tra i paesi UE nelle infrazioni. 

“Il Mediterraneo è un mare che ha raggiunto lo stato limite per quanto riguarda lo sforzo di pesca soprattutto per le pratiche di pesca industriale, tra cui lo strascico - spiega Massimo Marras, direttore dell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre - . Questo ha aumentato le pressioni lungo le aree marine protette che presentano condizioni migliori. Con SATURN ci difendiamo da queste pressioni e proteggiamo la nostra area marina protetta dalle minacce della pesca illegale sia dal punto di vista del suo patrimonio ambientale ma anche dal punto di vista socio economico, a beneficio della pesca artigianale, l’unica consentita in area marina protetta”.  

“La messa in posa delle barriere antistrascico nei fondali è un’azione già ampiamente adottata da altre Marine Protette - aggiunge Guido Beltrami, agronomo e direttore dei lavori per il posizionamento delle strutture antistrascico a mare per conto di MEDSEA -  con una riduzione della pesca a strascico rilevata fino all’80%: proteggendo i posidonieti, salvaguardiamo le condizioni di riproduzione e accrescimento della fauna presente proprio come se stessimo ricreando delle “nursery” ovvero dei vivai”. 
Parallelamente alla messa in posa dei dissuasori, un progetto di comunicazione e sensibilizzazione racconterà tutte le varie fasi di SATURN fino al monitoraggio nel corso del 2023, ad opera del IAS-CNR Oristano. “Se registreremo una rivitalizzazione degli ambienti marini, il tema sarà oggetto di discussione per le prossime progettualità”, conclude Mauro Tuzzolino, Direttore del FLAG “PESCANDO - Sardegna Centro Occidentale”. 

 

*Elaborazione dati AIS 2019, fonte Oceana  

 

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