“Beat air pollution” è lo slogan dell'edizione 2019 della Giornata Mondiale dell'Ambiente, promossa ogni 5 giugno dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che quest'anno ha dedicato l'evento ai temi dell'inquinamento atmosferico e della crisi climatica. All'ordine del giorno le azioni, anche individuali, per favorire una risposta comunitaria e impegnare i governi nella lotta per salvare il pianeta. Ad ospitare gli eventi ufficiali è la Cina, Paese dall'altissimo tasso di inquinamento atmosferico, ma anche laboratorio di iniziative per una conversione 'verde'. Come dire, la risposta alla crisi climatica non è solo un passaggio necessario, ma rappresenta anche una grande opportunità occupazionale e un nuovo paradigma in economia". La green economy fa bene anche al mercato del lavoro: in Italia si registrano già 2 milioni green jobs, circa il 13% dell'occupazione complessiva nazionale. Nel 2018 la domanda di professionalità 'green' era circa il 10,4% del totale delle figure professionali richieste. L'altra faccia della medaglia è che gli obiettivi fissati sono molto lontani dalla loro realizzazione: il target dell’Unione Europea è fissato nel quadro per il clima e l’energia 2030, che prevede una riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas serra entro 11 anni. L'impegno degli Stati contro i cambiamenti climatici viene analizzato dal Climate Change Performance Index, una graduatoria annuale che monitora le politiche ambientali di 57 Paesi in base agli Accordi di Parigi, presentata al summit globale sul cambiamento climatico in Polonia (COP24). I primi tre posti non sono stati assegnati perché – secondo il report – non c'è un Paese che davvero abbia recepito e avviato azioni tali da essere considerato virtuoso. L’Italia è al 23esimo posto, mentre gli Stati Uniti precipitano alla 59esima posizione (su 60 ). Da fare, insomma, ce n'è tanto, soprattutto per cambiare pensiero e – a seguire – azione.
Il 5 giugno: una data importante. Ricorda la prima Conferenza delle Nazioni Unite sul tema dell'ambiente, tenutasi dal 5 al 16 giugno del 1972 a Stoccolma, nel corso della quale venne adottata la Dichiarazione 'su L'Ambiente Umano' e si definirono i 26 principi sui diritti dell'ambiente e delle responsabilità dell'uomo per la sua salvaguardia.
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