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REST-COAST interviene sulla Legge del rispristino della natura

Cinque grandi progetti di ricerca finanziati dall'UE tra cui REST-COAST di cui la Fondazione MEDSEA è partner, per lo sviluppo di un piano di adattamento e ripristino costiero, hanno analizzato congiuntamente il testo del progetto di legge sul ripristino della natura “Nature Restoration Law”. I progetti coinvolti includono i quattro progetti finanziati nell'ambito del tema Green Deal (Horizon2020) Area 7 "Ripristino della biodiversità e dei servizi ecosistemici" e rappresentano 168 istituzioni che lavorano nell’interfaccia tra scienza ambientale, applicazione e politica. Le raccomandazioni elencate nel documento politico sono il risultato di un seminario di politica scientifica tenutosi a Bruxelles il 25 novembre 2022, organizzato dall'Agenzia esecutiva per la ricerca della Commissione europea e dalla DG R&I, a cui hanno partecipato i coordinatori del progetto e rappresentanti di AEA, JRC , DG-ENV, DG-AGRI, DG-MARE, DG-REGIO e DG-CLIMA. Oltre a REST-COAST, partecipano anche MERLIN, SUPERB, WaterLANDS e PONDERFUL. 

Il documento programmatico è stato presentato al relatore e ai relatori ombra della commissione per l'ambiente del Parlamento europeo che si preparano per i prossimi dibattiti, a partire da gennaio 2023, su questo importantissimo progetto di legge. Il team del progetto Rest-Coast seguirà da vicino i dibattiti dal punto di vista scientifico e delle prove. 

COSA È LA NATURE RESTORATION LAW: LEGGE SUL RIPRISTINO DELLA NATURA 
La Commissione Europea ha proposto una nuova legge per ripristinare gli ecosistemi per le persone, il clima e il pianeta. Si tratta della prima legge globale del suo genere a livello continentale, elemento chiave della strategia dell'UE sulla biodiversità, che richiede obiettivi vincolanti per ripristinare gli ecosistemi degradati, in particolare quelli con il maggior potenziale per catturare e immagazzinare il carbonio e per prevenire e ridurre l'impatto dei disastri naturali (tra cui le zone umide). 

“La natura in Europa è in allarmante declino, - si legge sul sito ufficiale - con oltre l'80% degli habitat in cattive condizioni. Il ripristino delle zone umide, dei fiumi, delle foreste, delle praterie, degli ecosistemi marini e delle specie che ospitano aiuterà ad aumentare la biodiversità, proteggere le cose che la natura fa gratuitamente (servizi ecosistemici), come pulire la nostra acqua e aria, impollinare i raccolti e proteggerci dalle inondazioni, limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, rafforzare la resilienza e l'autonomia strategica dell'Europa, prevenendo le catastrofi naturali e riducendo i rischi per la sicurezza alimentare”. 

Complessivamente, queste misure di ripristino della natura dovrebbero coprire almeno il 20 % delle aree terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Gli Stati membri sarebbero tenuti a sviluppare piani di ripristino della natura per raggiungere questi obiettivi a livello nazionale; la Commissione valuterà questi piani. 

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