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Le Aree Marine Protette come laboratorio di futuro: gli stati generali delle AMP della Sardegna al Parco Naturale Regionale di Tepilora

Si è svolto in Sardegna venerdì 30 maggio 2025 il Primo Forum delle Aree Protette, un momento di confronto strategico che ha riunito i principali attori istituzionali e territoriali impegnati nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio naturale dell’isola. L’iniziativa, fortemente voluta dall’Assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, ha visto la partecipazione attiva delle strutture regionali dell’Assessorato dell’Ambiente, dell’Agenzia Forestas, del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, di rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), nonché delle delegazioni dei parchi nazionali sardi, delle aree marine protette della Sardegna e di esperienze significative provenienti dal resto della Penisola. 

Il Forum, ospitato dal Parco Regionale di Tepilora, è stato pensato come spazio di ascolto, confronto operativo e proposta collettiva. I lavori si sono svolti con la metodologia partecipativa dell’Open Space Technology, articolandosi in tavoli tematici che hanno affrontato criticità, opportunità e prospettive future per il sistema delle aree protette in Sardegna. 

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Rosanna Laconi, assessore regionale alla difesa dell'ambiente durante gli Stati generali delle Aree Marine Protette della Sardegna

“L’obiettivo – ha dichiarato l’assessora Laconi – è quello di avviare una riflessione condivisa e partecipata sulla normativa esistente, condividendo strumenti e competenze diverse per creare una rete che permetta alle aree protette di essere non solo spazi tutelati, ma motori di sviluppo per le comunità che le abitano”. 

"La salvaguardia della natura è, in ultima analisi, la salvaguardia di noi stessi. - continua l’assessora -  Proteggere il nostro ambiente naturale e umano significa proteggere la nostra salute, la nostra cultura e la nostra stessa esistenza." 


Una rete regionale per la tutela e lo sviluppo
 

Il confronto ha fatto emergere con forza l’urgenza di costruire una rete ecologica regionale in grado di superare la frammentazione normativa e operativa, armonizzare le governance esistenti e rafforzare la capacità delle aree protette di rispondere alle sfide ambientali e sociali. 

Tra i temi affrontati: la necessità di una nuova legge regionale sulle aree protette, la valorizzazione dei servizi ecosistemici, il monitoraggio coordinato della biodiversità, la co-progettazione con le comunità locali, la gestione dell’overtourism, l’educazione ambientale e la promozione del turismo sostenibile. 

Non meno centrale è stata la riflessione su strumenti condivisi di programmazione economica, gestione del personale, formazione e comunicazione. I partecipanti hanno ribadito il ruolo fondamentale della Regione Sardegna nella definizione di una strategia unitaria che dia coerenza alle politiche di conservazione, gestione attiva e sviluppo locale. 

Dall’incontro è emersa una visione del parco come infrastruttura territoriale a tutto tondo: non solo contenitore di biodiversità, ma spazio dove si sperimentano nuove forme di relazione tra ambiente, economia e comunità. Centrale il tema del coinvolgimento attivo dei cittadini, delle imprese e degli operatori economici in una logica di corresponsabilità e valore condiviso. 

Aree Marine Protette della Sardegna


Con la recente istituzione dell’Area Marina Protetta di
Capo Spartivento, la Sardegna raggiunge il numero di sette Aree Marine Protette, per un totale di 133.000 ettari di mare tutelato. Insieme alla Sicilia, è la Regione italiana con la più ampia superficie marina protetta. 

Un patrimonio straordinario che conferma il potenziale dell’isola nel diventare un modello di innovazione ecologica e co-sviluppo, a condizione che possa contare su strumenti normativi, organizzativi e finanziari adeguati. 

Il Forum ha rappresentato un primo passo concreto per costruire questo percorso condiviso. 

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