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Le zone umide come Soluzioni Basate sulla Natura: l’esperienza di TransformAr in Sardegna al convegno SIGEA

L’esperienza del progetto TransformAr è stata presentata nell’ambito dell’evento "Le aree umide costiere e i laghi salmastri – formazione, biodiversità, valore ambientale, tutela e valorizzazione", organizzato da SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale) in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi. 

Il webinar ha registrato la partecipazione di oltre 170 esperti tra professionisti e ricercatori provenienti da tutta Italia. 

La Fondazione MEDSEA, rappresentata da Francesca Etzi, è intervenuta con una presentazione dal titolo “Le zone umide: una soluzione basata sulla natura”, che ha evidenziato il ruolo cruciale di questi ecosistemi nella lotta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità. 

Le zone umide, riconosciute come Nature based Solutions, svolgono una molteplicità di funzioni: sequestrano carbonio, regolano le inondazioni, migliorano la qualità delle acque e forniscono habitat fondamentali per la biodiversità. Il loro funzionamento, basato su processi ecologici naturali, si rivela spesso più efficace e sostenibile rispetto a molte soluzioni ingegneristiche, con cui possono anche essere integrate. 
Come esempio concreto di questo approccio trasformativo è stato illustrato il progetto TransformAr, attivo in Sardegna nelle lagune di San Giovanni – Marceddì. 
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L’intervento ha previsto il miglioramento delle connessioni ecologiche e della regolazione idraulica attraverso l’installazione di una smart gate, una paratoia intelligente in grado di raccogliere e restituire dati in tempo reale grazie a sensori installati in quattro colonnine. I parametri monitorati includono qualità dell’acqua, salinità, temperatura e livello idrico: informazioni essenziali per una gestione adattiva delle risorse idriche e per rafforzare la resilienza dell’ecosistema ai cambiamenti climatici. Tra questi ultimi, l’innalzamento del livello del mare, l’intrusione salina, l’aumento della temperatura dell’acqua e la crescente variabilità idrologica. 

“Le zone umide rappresentano una delle soluzioni più efficaci per affrontare simultaneamente la crisi climatica e la perdita di biodiversità”, ha sottolineato Francesca Etzi, ingegnere esperta in riqualificazione ambientale, nel corso del suo intervento. 

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