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Wetland4Change, meeting di Consorzio in Sardegna, si testano soluzioni basate sulle zone umide per il cambiamento climatico

Il 13 e 14 maggio 2025 una ventina di ricercatori dall’Università di Valencia (Uveg), di Malaga (Uma), dall’Istituto greco per le Wetlands EKBY e da Tour Du Valat, punto di riferimento internazionale per la conservazione delle zone umide mediterranee, oltre che dalla Fondazione MEDSEA di Cagliari, coordinatore dell’incontro, si riuniranno tra Cagliari e Terralba per testare alcune soluzioni basate sulla natura e di adattamento ai cambiamenti climatici nelle zone umide.

Nel gruppo anche alcuni referenti del governo valenciano, come
Ignacio La Colomba, e Aylin Hasan dal Ministero dell’ambiente e delle acque bulgaro. L’occasione è il meeting dei partner del Consorzio Wetland4Change, Progetto europeo finanziato dal programma Interreg Euro-MED, attivo da gennaio 2024 a giugno 2026, che punta a validare e promuovere soluzioni trasferibili basate sulla conservazione e il ripristino delle zone umide, con l’obiettivo di favorire l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici. La Sardegna, ancora una volta, grazie ai suoi ampi bacini di aree umide di Importanza internazionale RAMSAR, con una delle più estese concentrazioni d’Italia, si conferma un laboratorio naturale di rilevanza strategica per sperimentare soluzioni basate sulla natura, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza dei territori, tutelare la biodiversità e promuovere un modello di gestione integrata delle zone umide in chiave climatica e sostenibile.

Il progetto Wetland4Change sperimenta soluzioni innovative basate sulla conservazione e sul ripristino delle zone umide per mitigare gli effetti di due fenomeni climatici estremi sempre più frequenti: le ondate di calore, legate all’aumento delle temperature dovuto all’alta concentrazione di gas serra (tra cui la CO2), e le alluvioni causate da piogge intense ed eventi meteorologici estremi.  Tra i partner di Wetland4Change c’è anche l’Università di Valencia (UVEG), particolarmente coinvolta dopo le drammatiche conseguenze della DANA che nell’autunno scorso ha colpito la regione causando centinaia di perdite umane e danni alle infrastrutture.
 
Le due giornate di studio inizieranno nel centro congressi dell'Hotel Regina Margherita di Cagliari con la presentazione dei risultati preliminari del progetto Wetland4Change relativi alla mappatura dei servizi ecosistemici di regolazione delle inondazioni in diverse aree pilota: Albufera (Spagna), Durance (Francia), Terralba (Italia), Lago Kerkini (Grecia) e Struma (Bulgaria). La sessione mattutina sarà seguita da un pomeriggio dedicato a proposte di miglioramento delle metodologie di analisi e modellistica ambientale. 

LIVING LAB E DIMOSTRAZIONI PRATICHE A MARCEDDÌ 
Nella seconda giornata del 14 maggio 2025, che si terrà al Museo del mare di Marceddì, in collaborazione con il Comune di Terralba, presente all’incontro, con dimostrazioni pratiche sul campo e in laguna, si terrà il Living Lab cui parteciperanno L’assessorato alla Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna e dell'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna. 
In particolare, verrà condotta dai referenti del progetto dell’Università di Valencia, una dimostrazione in tempo reale sulle capacità di stoccaggio del sequestro di CO2 (il carbonio in eccesso, principale causa del cambiamento climatico) nello stagno di Marceddì. I partecipanti potranno osservare il funzionamento dei sistemi di misurazione dell'assorbimento di CO₂ nelle zone umide e comprendere il ruolo cruciale di questi ecosistemi come serbatoi naturali di carbonio. 

La fondazione MEDSEA effettuerà anche una dimostrazione delle innovative paratoie, sviluppate all’interno di TransformAr, progetto complementare a Wetland4Change, che mostrerà come queste infrastrutture consentano una gestione intelligente dei flussi idrici per la regolazione delle inondazioni, a protezione degli stock della pesca. Gli esperti di Tour du Valat (TdV) e dell'Università di Malaga (UMA) illustreranno infine le tecnologie e i modelli predittivi impiegati per mitigare l’impatto delle alluvioni grazie ad una gestione intelligente delle aree umide, preziosissime aree cuscinetto e “spugna”, capaci di assorbire l’acqua in eccesso e rilasciarla gradualmente, limitando i danni per infrastrutture, produzioni e persone. 

I partecipanti saranno suddivisi in due tavoli di lavoro tematici dedicati rispettivamente al sequestro del Carbonio e alla regolazione delle inondazioni, per favorire lo scambio di esperienze e la co-creazione di soluzioni innovative. 
"Le zone umide rappresentano un alleato fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici", spiega Manuela Puddu, referente del progetto Wetland4Change per la Fondazione MEDSEA. "Grazie al progetto Wetland4Change, - continua l’esperta -  stiamo sviluppando modelli avanzati per quantificare scientificamente la capacità di questi ecosistemi di assorbire CO₂ e mitigare il rischio di inondazioni costiere. Le dimostrazioni pratiche che realizzeremo a Marceddì permetteranno di visualizzare concretamente questi processi naturali e le tecnologie che stiamo implementando per potenziarli." 

La giornata si concluderà con una visita alla Torre Vecchia di Marceddì e una cena conviviale, prima del rientro a Cagliari. 
Il progetto Wetland4Change, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Interreg Euro-MED, si inserisce in un più ampio contesto di iniziative europee dedicate alla protezione e valorizzazione delle zone umide mediterranee, riconoscendone il ruolo strategico come soluzioni basate sulla natura (Nature-Based Solutions) per l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. 
 

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